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La Passerlla

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Armando Bettozzi

 

La passerèlla    

calendario perpetuo 

 

Ce sta un gran vecchio co la barba bianca,
ch’è lunga, lunga che nun se sa quanto.
Dar tempo de li tempi nun se stanca
de mette in passerèlla, co gran vanto,

li fiji sui…Incomincia co GENNARO,
che ariva tutto quanto infreddolito;
se porta apprèsso tutto er cucuzzaro
dell’undici fratelli…e imbianca er sito

che è preso da FEBBRARO, che va in giro
co tanto de cappuccio e doposcì ;
fa scherzi a tutti, e a chiunque je viè a tiro
j’appiccica er contaggio lì-pe-llì .

Ma dura poco, e dopo, MARZO, sfila…
Cratura mattarella, ma sincera:
côr sole pìa l’ombrello, e fa la fila
ar botteghino de la Primavera.

Poi, lemme, lemme, ariva APRILE, stanco;
cià sonno e la matina nun vò arzàsse;

ma quànno che sta in vena tiene banco
tra le violette, bòne da odoràsse.

Intanto, MAGGIO viè a curà er giardino
côr pollice più verde che ‘n se sa;

li prati se li veste da Arlecchino,

e ogni rosa sa ffàllo innammorà.

Ariva GIUGNO, che, co ‘na manata,
se scanza via le nuvole dar cèlo:
la tèra è tutta quanta illumminàta
da un sole senza più nemmanco un velo.

 

Viè er turno, poi, de LUJO, che dà er via
a le vacanze, dopo er fine scòla;
sa fà la mejo frutta che ce sia,
riccòje er grano, e arfine se ne vola

pe lassà er posto a AGOSTO, che fa er pieno
su spiagge, monti e piazze antiche e bbèlle;
attizza er fòco ar sole senza un freno,
e spàrma creme a spasa su la pèlle.

SETTEMBRE viè a sonà la campanèlla
pe riportà su ‘i banchi ogni studente;
pian, piano je va via la tintarella,
ma quell’amore estivo resta in mente…

OTTOBBRE, intanto, fa aggiustà l’ombrello;
fa er giro de le vigne, e, soddisfatto,
ad ogni contadino dà un cestello,
e tutti sanno quer che sarà fatto...

NOVEMBRE viè un po’ tutto rattristato
pe via che c’è la commemorazzione.
Pe prima còsa, infatti, se n’ è annàto
ar camposanto a ffà la bòn’azzione.

Arfine ècco DICEMBRE tutto allegro,
perché va a portà in giro la notizzia
che in ogni còre, o bianco, o giallo, o negro,
l’amore, er sentimento, e l’amicizzia,

(lo dice Dio e lo dice anche la scènza),
sò uguali, uguali, e nun c’è differenza!

 

 

 Armando Bettozzi

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